Chi c’è alle origini del metodo Pilates?

 

Oggi vogliamo parlarvi di J. Pilates, l’uomo nascosto dietro al famoso metodo.

 

Questa volta non parleremo di esercizi, sequenze, o di neutro e retroversione del bacino ma vi racconteremo le vicissitudini della figura creativa e perspicace che ci ha lasciato una grande eredità.

 

Joseph Hubertus Pilates nasce nei pressi di Dusseldorf nel 1880, figlio di padre ginnasta e madre naturopata, entrambi attratti dall’idea di “curarsi” con l’esercizio fisico, cresce con la convinzione che aria fresca e un buon allenamento possano prevenire e curare le malattie. Joseph è un bambino di struttura gracile, per cui sin da giovane si appassiona agli studi anatomici e lavora strenuamente sul proprio corpo sino a diventare un noto pugile ed atleta.

 

Nel 1914, dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale viene internato per un anno in un campo di prigionia insieme ad altri connazionali. Durante la prigionia riesce a perfezionare le proprie idee in materia di esercizio fisico ed inizia ad elaborare il proprio originale sistema di esercizi denominato Contrology. In principio si trattava di esercizi a corpo libero, tutt’al più eseguibili con l’aiuto di oggetti di uso quotidiano. Fu solo in seguito al trasferimento sull’Isola di Man, dove Joseph si trovava a contatto con soldati menomati e bisognosi di terapie riabilitative, che egli si ingegnò a costruire macchinari e attrezzature che potessero favorire il recupero dei feriti.

 

In seguito, Joseph si trasferisce a New York dove apre il suo primo studio del movimento accanto alla sede del New York City Ballet, attirando in questo modo l’attenzione di ballerini, attori ed atleti. Pilates continua così la propria attività, perfezionando il metodo e lavorando a nuovi macchinari nella sua personale officina, ma la sua genialità non è subito apprezzata da tutti, tanto che dopo una vita passata in studio senza che il metodo decollasse Joseph muore in un letto d’ospedale con l’amara consapevolezza di non aver visto riconosciuto il metodo al quale ha dedicato tutta la sua vita e ricerca.

 

Dopo la sua morte il Pilates ha rischiato in più occasioni di estinguersi definitivamente, ma grazie alla tenacia di alcuni allievi e all’efficacia che lo contraddistingue nell’ambito del benessere psicofisico, il metodo prende velocemente piede a partire dagli anni ‘90 sino a diventare uno dei sistemi di allenamento più noti e praticati in tutto il mondo.

 

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